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Romanzo

Binario 11

15.00

Due personaggi, un uomo e una donna si perdono, si incontrano e si inseguono su e giù per l’Italia in una folle storia d’amore negli anni antecedenti all’uso del cellulare, tra telefonate interrotte, portieri d’albergo, treni persi o in ritardo, reminiscenze letterarie. All’interno dei racconti del ferroviere e della donna dai capelli neri si intrecciano storie secondarie, racconti fantastici, aneddoti storici. Sullo sfondo di una Milano da riscoprire i due protagonisti entrano a far parte di una galleria di personaggi grotteschi, memorie personali, stazioni insignificanti dove il racconto si confonde con la vita.

Prof infame per te solo lame

15.00
Mentre spiego uno rifà il letto (ordini di mamma, dice).
Altri due sono in pigiama. Un’alunna mi dice che va a prendere il collirio per gli occhi. Un altro segue la lezione in giro per casa alla ricerca del wifi. Uno ha il dito rotto da tre mesi e non può scrivere. Uno si collega dal giardino perché dice che in casa non ci sono stanze libere. Il suo amico è sul balcone perché in casa non prende internet. A un altro suonano sempre il campanello e deve andare a vedere chi è. Ci mette dagli otto ai quindici minuti ogni volta. E anche io mi domando chi è che suona sempre al mio studente quando fa lezione con me. Che poi non si può nemmeno uscire di casa. So che un suo compagno abita di fronte a lui, allora gli chiedo di controllare dalla finestra e fare la spia.
Quello più cattivo ha escogitato una cosa diabolica: ha messo la webcam di fronte alla tv. Vedo le sue partite alla play. Sta giocando la Champions con il Frosinone. Quando segna, gli omini esultano facendomi il medio.
Un giorno è comparsa la bidella alle 8 in punto. Dice che il Preside le ha detto di controllare assenze e ritardatari.
“Perché tanto non abbiamo niente da fare”, dice. Ha anche cominciato a seguire le lezioni, ogni tanto alza pure la mano. Sulle capitali va fortissimo.
Gol del Frosinone. Ha segnato Fermolla al 52’.

Chilometri di coraggio

15.00

Serena è una ragazza prima e una donna poi, apparentemente fragile, sognatrice, alla ricerca della sua identità, di stabilità familiare, di un modo per realizzare i suoi sogni. Ha una vita in continua mutazione, un ascensore impazzito che la rimbalza tra nord e sud. Ogni volta è chiamata a ricominciare da capo, tra nuove persone, abitudini e maggiori consapevolezze. La vita la metterà duramente e incessantemente alla prova, tra malattia, maternità, distruzione di sogni, scoppi familiari, costrizioni e solitudine. Serena, tuttavia, fa della sua storia una battaglia all’ipocrisia, strappandosi di dosso i vestiti della costrizione, senza inchinarsi mai al sacrificio della sua gioia interiore. Fa della sua vita una lotta ostinata e incessante, fino ad arrivare svelare alcuni segreti sulla nostra vita, delle chiavi che ci consentono di superare ogni ostacolo, di parlare a noi stessi e non perdere mai di vista la luce dei nostri obiettivi.

 

La scomparsa della scarlot di marene

15.00

Che fine ha fatto il dolce con cui il ventenne Bruno Maestri sperava di far colpo sulla ragazza dei suoi sogni? Riusciranno Bruno e i suoi amici a sbrogliare una matassa di coincidenze talmente aggrovigliate da sembrare impossibili? Sullo sfondo degli anni Ottanta, si sviluppa una storia dai contorni esilaranti che scorre fluida fra i sentimenti vulnerabili dei giovani e le preoccupazioni degli adulti. E alla fine ci pensa Maghemàl, un cane immaginario che forse un giorno diventerà un fumetto, a soccorrere il protagonista nei suoi fragili rapporti con le ragazze.

Il falegname

15.00

“Il segreto non è non avere mai un fallimento, mai subire una stroncatura, mai subire una critica, è impossibile non incappare mai in un disastro, in un insuccesso, una sconfitta, il segreto vero è saperlo affrontare quando si presenta, incassare il colpo e riprendersi, leccarsi le ferite, poi proseguire.”

Una storia familiare: i loro volti, le parole, i passi incerti per arrivare al traguardo. E scoprire che non esiste nessun traguardo da raggiungere se non quello di godersi il viaggio, le piccole cose, accogliere la felicità.
Un romanzo delicato, una carezza gentile – quella di un amico – che ricorda al lettore di aprire gli occhi e vivere; insieme a Dario, all’odore del legno e alla semplicità della sua famiglia.

Per amore di Olga La storia di come sono diventata mamma

15.00

La travagliata storia storia di una coppia che cerca di adottare una bambini bielorussa di nome Olga. La storia di un amore incondizionato di una coppia di genitori verso la loro nuova figlia. Un’unica parola d’ordine “Amore”, quello dei bambini che aspettano il sorriso di qualcuno che li rimetta in pace con un mondo che non hanno scelto, quello di genitori disposti a ogni sacrificio per avere un figlio a cui donare se stessi. E poi l’attesa, la paura di non riuscire, l’angoscia che alla fine diventa felicità. Felicità purissima, urlata a squarciagola perché non c’è emozione più grande dell’essere genitore. Così come non c’è “Amore” più grande di quello che possono darti una madre e un padre.

Miele nero I legami del Biviere

15.00

Ogni estate, Celeste affronta un interminabile viaggio da Milano a Lentini per far visita a nonna Resìna, con la quale, nonostante gli sforzi, non entra del tutto in sintonia. Resìna è una donna eccentrica che pare nasconda molti segreti.
Un giorno, nell’ora del crepuscolo, Celeste vede Miele dalla finestra: un tipino sopra le righe che suona un flauto di legno, accompagnandosi con un bicchiere di buon vino tra una nota stonata e l’altra. In città tutti sembrano conoscerlo, eppure nessuno sa dire se sia maschio o femmina. L’unica cosa certa è che viene dai dintorni del Biviere, un lago attorno al quale circolano leggende agghiaccianti.
Gli amici cercano di dissuadere Celeste dall’avventurarsi fino alle rive del lago con Miele, ma un gioco di attrazione e repulsione ha già avuto inizio.
Celeste dovrà fare i conti con il trauma che le impedisce di disegnare sorrisi sinceri ogni volta che mette piede nella città di Lentini, per poi scoprire tutta la forza che si nasconde tra le crepe di un corpo rotto.

Amigdala La memoria delle emozioni

15.00

La storia di Carlo e Marta è narrata in un breve romanzo psicologico. Un apparente incidente automobilistico costringe la coppia, sposata ormai da diversi anni, a dover riflettere sulla loro esistenza comune. Lui si ritrova “addormentato” ma quello che dovrebbe essere un coma farmacologico si rivela, in realtà, una “dipendenza”. Tale alterazione della coscienza non viene esplicitata, né menzionata, ma si intuisce dalla figurazione retorica che prende animo nel personaggio cui viene affidato per le cure necessarie: un’infermiera che lo “culla come fosse suo figlio”, dalla quale lui non riesce a liberarsi.
Si intuisce un’altra dipendenza, questa volta “affettiva” della voce narrante, che nel corso del ricovero ospedaliero – prima del marito e successivamente suo – mette in dubbio la logica del vivere, la sua intera esistenza, arriva a capovolgere interamente la realtà, sentendosi vittima e artefice di un matrimonio difficile; sente la necessità di un cambiamento che non riesce a prender vita se non con brevi versi di respiri poetici. Il testo è infatti, talvolta, accompagnato dalla poesia che rende più efficace il senso della prosa narrativa.

Entanglement

16.00

Giorgio – milanese, sognatore, anticonformista – e Alessandra – brillante manager romana – indagano sulla scomparsa di un amico comune viaggiando tra locali milanesi, città d’arte, musei e necropoli etrusche.

I misteri etruschi diventano metafora del mondo contemporaneo: le necropoli viste come una second-life sotterranea, dove le figure riprodotte nelle tombe sono avatar che sopravvivono alle persone rappresentate per trasmettere ai posteri un profilo degno di memoria.

Entanglement non è un giallo, ma un percorso di conoscenza.  In realtà non esiste un grande complotto, ma solo catene di eventi dei quali tutti siamo, almeno in parte, responsabili.

L’ultimo viaggio di Werner Müde

16.00

“Stanotte prenderò idealmente per mano tutte le persone alle quali ho voluto bene e che, a lungo o per poco, a loro volta me ne hanno voluto. Mi restano alcune ore da passare insieme al ricordo della loro compagnia e non voglio perderle: senza di loro non avrei mai potuto conservare quegli occhi da bambino che, nonostante tutto, ho ancora oggi quando suono il pianoforte.”

Quella nevicata del ’56 in Valle d’Itria

16.00

Nina, una bimba di cinque anni, durante la memorabile nevicata del 1956, vive per quasi un mese rinchiusa con la sua famiglia in un trullo della Valle d’Itria.
Da adulta rievoca, con tenerezza e nostalgia, gli eventi vissuti in quel lasso di tempo.
Ricostruisce il mondo contadino di un tempo e la sua evoluzione, descrivendone le usanze lavorative e culinarie, il modo di pensare e di vivere la vita comunitaria.

Serpia

16.00

Serpia decide di scoprire il mondo, viaggiando da sola, lasciando i propri affetti lontano da lei. Incontra Tom, un uomo enigmatico e affascinante. Nel giro di poco tempo, la loro attenzione sboccia in un amore. Passo dopo passo, Serpia si rende conto che l’amore non necessita di uno schiaffo per capire il pensiero, che non c’è bisogno di un pugno per dimostrare che le manca. Serpia vorrebbe essere accarezzata, non picchiata. Vorrebbe essere abbracciata, non strattonata. Inizialmente accetta ogni forma di sottomissione, tace e acconsente.Si renderà conto che questo non è amore, e che la verità sta nel guardare Tom con sincerità e amore proprio.

Essenza di Erica

17.00

“Maledico me stesso, maledico il giorno in cui l’ho incontrata. Irradiava una femminilità preziosa, da cui desideravo farmi travolgere. Prima di lei, non avevo mai sentito il sangue bollire, i sensi scatenarsi in modo così ferino. Impossibile non innamorarsi di una donna così. Accadde dopo i miei cinquant’anni, per la prima volta in tutta la mia vita.
Un salto nell’oscurità.”

Si dice che un autore dovrebbe trovare argomenti nuovi su cui indirizzare la scrittura, ma non può essere così. In questo mondo, in questa epoca, tutto è già stato detto.
L’amore, però, – che è una sola parola – ha un miliardo di sfumature e nonostante ogni individuo lo viva a modo proprio, riesce a percepire la scintilla di ciò che non ha ancora assaporato o che, al contrario, l’ha divorato.
Un romanzo travolgente, un incontro che cambierà la vita dei due protagonisti e, sicuramente, di qualche lettore perché quello che l’autore ci regala è la verità: bisogna accettare quello che il cuore dice e lasciarsi trasportare dal fiume delle emozioni, anche quando la razionalità fa di tutto per straripare.

Nature boy

17.00

Ulisse, finalmente in vacanza al mare nella sua amata Liguria, è un giovane uomo di città dal piglio piuttosto sagace. Dotato di una naturale inclinazione per l’introspezione, mosso dalla curiosità, dai desideri e da un prepotente spirito d’avventura, ma ancora afflitto dal ricordo degli incubi che faceva da bambino, si trova a fare i conti con la propria capacità di discernimento quando, in seguito a un brutto incidente nella notte di Ferragosto su cui indaga la Stradale, si risveglia dal coma completamente al buio.
Sarà un nuovo sogno ricorrente ambientato in una scogliera deserta, sogno in cui Ulisse incontra un giovanotto bellissimo, misterioso e inafferrabile del quale si innamora e che in lui evoca il protagonista della sua canzone preferita di sempre, “Nature boy”, a dargli asilo dalla paura che la cecità cui è costretto non sia, come auspicano i medici e l’infermiere Mauro, temporanea.
L’oscurità amplifica ogni percezione di Ulisse. E la verosimiglianza delle sensazioni provate nei sogni, così come una serie di inspiegabili coincidenze tra essi e la veglia, lo confondono vieppiù. Cosa è successo la notte dell’incidente? Quel ragazzo esiste davvero oppure è solo il frutto dell’immaginazione? Forse, quei sogni e quell’amore impossibile non sono soltanto una via di fuga da una realtà ostile e da un futuro incerto, come suggerisce un vecchio amico di Ulisse, intercettando i suoi sospetti. Forse sono la chiave per comprendere cosa sia accaduto veramente.