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Nina la scatolina

14.00

La bellezza del cambiamento
Nina la scatolina è un racconto fantastico che parla di amicizia e del potere che questo sentimento può avere sulla vita di ognuno di noi.
La protagonista insegna che il cambiamento può essere rinascita, riscoperta e rivelazione di quel che siamo. Esponendoci al mondo scopriamo la nostra forza, la nostra complessa bellezza che, se pur ci appartiene, troppo spesso ci è sconosciuta.
Nina accoglie le difficoltà, trasforma gli ostacoli in opportunità, da inizio ad una nuova vita più emozionante e soddisfacente. Lei e la sua inusuale famiglia sono il perfetto esempio di quanto diverso sia bello, nuovo sia stimolante. Perché restare chiusi in sé stessi, seppure in una condizione comoda, non sempre è la cosa giusta da fare. Forza motrice del cambiamento saranno le persone che la circondano ed amano, ognuno a modo proprio: è grazie a loro che Nina tira fuori la sua sorprendente e necessaria unicità. Unicità nella quale ogni lettore può magicamente ritrovarsi.

Il lungo volo dell’effimera

16.00

Storie che esplorano l’assurdo, l’inaspettato e il non convenzionale, questo è “Il lungo volo dell’effimera”.
Da un insetto ribelle a un trapianto di cuore che cambia tutto, da un amore impossibile al viaggio tragicomico di Noè, questa raccolta irriverente è un invito a una lettura fuori dagli schemi, è un’esperienza surreale che ti farà ridere, riflettere e forse -chissà -anche commuovere, in modo mai scontato.

Rinascere Insieme

15.00

“È strano: quando scrivo respiro. Ho quasi la sensazione di rinascita.
Peccato però, che io non possa riscrivere il passato. Posso solo raccontare per accettare e accettare per sopportare.”
Una donna che precipita nel buio. Una madre che perde la speranza su
di un asfalto che puzza di dolore. Una famiglia scomposta che riesce a
ristabilire gli ordini attraverso la forza del loro sapersi stringere e amare.
Ma soprattutto il dolore di una madre che, travolta dalla paura, precipita nel vortice di ricordi anneriti e di sogni da ritrovare.
La storia dolorosa di un incidente che tutto smorza e cambia, ma soprattutto la storia di una rinascita che ha il profumo della vita, una vita tutta ancora da vivere.

Saranno i fiori di pesco

17.00

La raccolta poetica Saranno i fiori di pesco ci conduce in un mondo dominato dalla sinestesia, in grado di intrecciare natura, felicità, sogno, amore, attualità e dolore.
Proprio come la natura, elegante e talvolta crudele, anche le liriche di Francesca Roberto si mostrano pure e crude, dolci e aspre, piene di quei dettagli essenziali che lasciano il lettore sospeso tra la realtà dei sentimenti e lo stupore di un universo onirico.
In grado di trasmettere emozioni forti, i componimenti racchiusi in questa raccolta (divisa in tre parti) si presentano sia in lingua italiana sia in lingua spagnola.

Giallo Itriano

17.00

Valle d’Itria.
Il furto di un oggetto colora di giallo la vita di un piccolo paese.
Con tono lieve e spesso ironico, il racconto, impreziosito da storie dell’Antica Grecia, esalta i buoni sentimenti come l’amore, la solidarietà, la gratitudine, la compassione.
La vicenda narrata si svolge in un’atmosfera spensierata mai cupa ed opprimente.

L’umanità che viene

16.00

Riflessione sul pensiero politico di Aldo Moro

“Si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà”
– Aldo Moro

Il saggio di Sandro De Bonis propone una visione di Aldo Moro in sintonia con il nostro contesto culturale come dimostrazione che il suo pensiero va oltre il tempo che ha vissuto.
Le idee di Moro sono ancora oggi un pensiero in azione, capaci di influenzare la politica e stimolare nuove riflessioni.
Il saggio prendendo le mosse dal famoso intervento del ‘68, esplora la fenomenologia di una nuova umanità emergente e pone domande sulla natura delle attuali forme di umanità legate alla rivoluzione digitale e ai media. Un pensiero sempre attuale che invita a esplorare nuove prospettive e liberarsi dai pregiudizi. Un’opportunità per rivalutare l’importanza della politica nel nostro tempo.

Fiabe in Carrozza

20.00

Fiabe in Carrozza è un viaggio verso un passato profondo, un’immersione nelle acque della tradizione popolare, là dove le parole si tramutano in canti antichi che risuonano nel tempo. Nasce dall’ascolto delle voci che hanno incantato l’infanzia del mondo e dai racconti che celano sotto la cenere un bagliore proto a risplendere. L’eco di voci lontane a cui prestiamo l’orecchio come nelle conchiglie di mare.
Le fiabe rappresentano il ponte magico che ci permette di vivere nel presente con un cuore aperto alla meraviglia, trasformandoci in narratori che custodiscono il tesoro delle storie di un tempo. Ogni fiaba può continuare ad arricchire le nostre vite, se solo abbiamo il coraggio di riscoprirle e condividerle con le nuove generazioni. Danziamo nella luce e nell’ombra, nel labrinto dei giorni, consapevoli che ogni passo è un frammento di un puzzle infinito.

‘A Lebrètte

8.00

Agenda 2024

Nasce per il terzo anno consecutivo un agenda per omaggiare Locorotondo.
Ière na volte i jère tànne quanne, ‘a lebbrètte, l’avèvene ques tutt’ quànde.
Un piccolo quadernetto con la copertina nera con cui, la buona madre di famiglia, si occupava di tutto. S’alzava molto presto al mattino per preparare la gavetta al marito che andava a lavorare a “giornate”, mentre lei badava alla casa, ai figli e andava a fare la spesa.
Andava da Bellina, un piccolo alimentari vicino casa, per prendere il pane e altre cose che servivano per dar da magiare ai suoi figli. Al momento del conto la frase era sempre la stessa: «Bellì, sìgne sòp’ ‘a lebbrètte.»
Solo nei giorni di festa era possibile mangiare carne. Si andava dò Pulàcc per comprare duò tacch di carne per il sugo. Al momento del conto il rituale era sempre lo stesso: «Grazie ù mè, signe sòp’ ‘a lebbrette.»
È così era per tante famiglie umili e oneste che chiùdevene i cùnd ogni sabato per ricominciare, poi, il lunedì successivo, quelle più fortunate avevano il capofamiglia che lavorava all’Italsider di Taranto e saldavano il debito mensilmente.
‘A lebbrètte… Un passato non tanto lontano dove, per chiudere un accordo, bastava una stretta di mano guardandosi negli occhi…
Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima e quel passato, non tanto lontano, era abitato da persone umili e oneste che ‘a lebbrètte era solo un quaderno dove si scrivevano “appunti” perché qualsiasi cosa si chiedeva e si otteneva guardandosi negli occhi.
Oggi ‘a lebbrètte non esiste più… Paghiamo in forma “digitale”. Possiamo comprare di tutto anche restando a casa o attraverso il telefonino…
Come sarebbe bello ricominciare a guardarci negli occhi.

La scuola oltre

14.00

“Come onda valico la profondità degli abissi e riemergo… sbatto, mi affanno, agito… le emozioni e… mi ricreo. Ora sono bolla d’aria e mi riscopro nella profondità del mio desio.”

Ente Demetra
Lavoriamo su un’idea: diverrò storia perché sono mondo, sono lavoro, sono energia, sono destino ed abito l’oggi storia e il domani futuro. Lavorare sul loro potenziale è sfida, lavorare sulla didattica per competenze è studio; declinare in abilità le conoscenze è finalità; motivare è la misura della nostra crescita. Viviamo ponendo lo studente al centro del nostro ambiente di apprendimento e in loro crediamo affidandoli responsabilità, progettualità, assunzione di stili e metodi di acquisizione e li proiettiamo verso l’idea di futuro. Piccoli uomini che vogliamo si alzino e spicchino il volo. L’obbligo formativo è la svolta nel panorama di istruzione e di formazione professionale: riconosce la debolezza; costruisce l’identità; eleva il potenziale; arricchisce la personalità; accompagna verso l’autonomina di divenire IO. Siamo un modello organizzato, adottiamo metodologie didattiche idonee a favorire l’intreccio tra area di istruzione e area di indirizzo: proponiamo didattica speciale e proponiamo esperienze laboratoriali e di vita in contesti operativi che entusiasmano, rafforzano, sospingono al raggiungimento della qualifica professionale. Io essere umano; io artista… io in ciò che faccio.

Dott.ssa Imma Cassese
L.R. – Direttore Ente Demetra

Serpia

16.00

Serpia decide di scoprire il mondo, viaggiando da sola, lasciando i propri affetti lontano da lei. Incontra Tom, un uomo enigmatico e affascinante. Nel giro di poco tempo, la loro attenzione sboccia in un amore. Passo dopo passo, Serpia si rende conto che l’amore non necessita di uno schiaffo per capire il pensiero, che non c’è bisogno di un pugno per dimostrare che le manca. Serpia vorrebbe essere accarezzata, non picchiata. Vorrebbe essere abbracciata, non strattonata. Inizialmente accetta ogni forma di sottomissione, tace e acconsente.Si renderà conto che questo non è amore, e che la verità sta nel guardare Tom con sincerità e amore proprio.

Ops .. via dei gatti

20.00

Via del Corso è pervasa da mille profumi: dall’odore dei caffè e delle brioche nelle prime ore del mattino, all’odore degli arrosti che si diffonde per la strada più tardi. Per non parlare delle frittelle! E i gatti si sa non resistono a certi profumi. Così i micetti vagano per la strada miagolando, in cerca di cibo. Ma con tutti questi gatti qualcuno dà di matto! Non resta che farli catturare. Sarà allora che il cinismo della bella signora Elsa si scontrerà con la tenacia dei protagonisti, Gaia e Leo. I quali cercheranno di mettere in salvo i cuccioli mossi soprattutto dall’apprensione per la signorina Agatina, una donna che nei gatti ha trovato la cura alla sua solitudine.

Tra rapimenti e fuga in mongolfiera, i ragazzi metteranno in atto diversi piani e vivranno mille emozioni.
Ce la faranno a salvare i gatti da un destino ormai segnato? E, soprattutto, riusciranno a mostrare la vera bellezza all’intera comunità?

Penelope e il cuore

15.00

l’amore da cogliere

“Penelope ci insegna saggezza, costanza, perseveranza; in questo tempo veloce e virtuale, ci mostra il dono del saper aspettare attivamente. Lei è arguta, non dipende da nessuno e sopratutto ama in maniera sana se stessa. Ci vorrebbe una Penelope per ogni donna recisa dal giardino della vita, ci vorrebbe un Ulisse a difesa degli uomini retti e amorevoli che ancora, per fortuna, esistono”.

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