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Autore

Alberto Scibona

"Alberto Scibona è nato a Milano nel 1956. Si avvicina alla fotografia fin da bambino grazie alla passione e alla guida del padre e del nonno...Continua a leggere"

Alberto Scibona è nato a Milano nel 1956.
Si avvicina alla fotografia fin da bambino grazie alla passione e alla guida del padre e del nonno.
Mediante l'uso, prevalente, della fotografia in bianco e nero, rivolge il proprio sguardo verso la vita di tutti i giorni e l'atteggiamento delle persone in contesti urbani e, in particolare, a Milano. Tutto il suo percorso fotografico è caratterizzato dalla ricerca del “lato teatrale” e spesso grottesco dell’umanità, che si nasconde nella gestualità e nelle posture dei soggetti e nelle espressioni dei volti colti in situazioni particolari. La quotidianità, priva - a prima vista - di particolare importanza, viene così raccontata attraverso molteplici storie compiute, costituite - nella maggior parte dei casi - da differenti atti unici, ovvero da una narrazione che inizia e si esaurisce nello spazio di un singolo scatto. L'intento è quello di raccontare, nell'insieme apparentemente disomogeneo dei fotogrammi - ognuno dei quali vive di vita propria - pregi, difetti e stravaganze della nostra società, con l'utilizzo, ogni qualvolta sia possibile, di una dose di ironia e di umorismo.
Un secondo filone della produzione è costituito dalle fotografie di teatro, che l'autore considera una valida opportunità per lo studio di atteggiamenti, mimiche e posture che verranno, così, più facilmente individuate e rappresentate nelle situazioni incontrate per la strada.
Ha esposto in mostre collettive e personali ed appartiene ad alcune prestigiose associazioni fotografiche, quali il Circolo Fotografico Milanese, che da più di novant’anni racconta e documenta Milano e la sua società, e il club fotografico PhotoMilano, che ha sede presso la casa-museo dedicata al pittore e scrittore milanese Emilio Tadini.

I libri dell’ autore

Milano storie minime

26.00

Milano, storie minime
Una metropoli due visioni diverse. Due autori differenti nel modo di mettere in scena il teatro umano che, ogni giorno, spontaneamente, prende vita per la strada. Ma un comune denominatore: la medesima necessità di creare racconti, trasformando attimi di normalissima quotidianità in piccole commedie, reali o surreali, recitate da attori del tutto inconsapevoli. I due autori raccolgono e danno un preciso significato a quella quotidianità, con due regie, ovviamente, differenti. Enzo Rocca sfrutta le scenografe della città come cornice naturale e spesso riconoscibile in cui inserire le proprie storie e i propri personaggi. Alberto Scibona concentra maggiormente la sua attenzione sulla teatralità dei gesti, delle posture e della mimica per ottenere, spesso, effetti ironici e grotteschi. La strada è teatro, il teatro è vita, la vita è teatro.

Milan, minimal stories
One metropolis two different visions. Two different authors in the way of staging the human theater that spontaneously comes to life on the street every day. But a common denominator: the same need to create stories, transforming moments of normal everyday life into small comedies, real or surreal, performed by completely unaware actors. The two authors collect and give a precise meaning to that everyday life, with two, obviously, different directions. Enzo Rocca, exploits the city’s scenery as a natural and often recognizable frame in which to insert his own stories and characters. Alberto Scibona focuses his attention more on the theatricality of gestures, postures and mimicry to often obtain ironic and grotesque effects. The street is theatre, the theater is life, life is theatre.