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Autore

Gianni Gandini

Gianni Gandini - È musicista e compositore. In campo letterario ha pubblicato romanzi, narrativa per l’infanzia, testi teatrali. Ha realizzato progetti discografici e cinematografici a tematica sociale, che hanno visto la partecipazione di numerosi artisti. Per la Fondazione Don Carlo Gnocchi si occupa di musicoterapia e terapia vibroacustica ed è nel direttivo del Festival del Cinema Nuovo, festival internazionale dedicato alla disabilità. Collabora come docente presso la facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Genova.

I libri dell’ autore

Presto occuperemo il paradiso

22.00

Manuel è un giovane e talentuoso gamer che, durante le dirette in rete, ama vestirsi come il John Travolta del mai dimenticato “Saturday Night Fever”.
Coinvolto suo malgrado in un programma di sperimentazione sulla rimozione dei ricordi, vive una traumatizzante esperienza di neuro-simulazione interattiva nell’anno 1977. In questo spazio dove Metaverso, gaming e Al rendono difficilmente decifrabile il confine tra reale e virtuale, si ritrova come conduttore di una radio libera a fianco del proprio padre e con la medesima età, attraversando gli eventi dell’infuocato periodo: le lotte studentesche, le occupazioni, i concerti, le autoriduzioni, il convegno di Bologna, il terrorismo.

Il circolo delle quinte

14.00

In una Milano stravolta dall’improvviso arrivo del Covid, un gruppo di musicisti che ha come ritrovo una storica trattoria, affronta le inevitabili difficoltà di una città paralizzata, cercando nella musica una possibile risposta alla sofferenza e al disagio generati dalla pandemia. Il romanzo ripercorre i quattordici contrappunti dell’Arte della Fuga, alternandoli a corrispondenze via mail, telefonate, chat e discussioni sui social dei protagonisti della storia. In primo piano, il doloroso percorso di una Rsa, ferita aperta della città, luogo dove un’intera generazione sta drammaticamente scomparendo. É una partitura composta a più mani, con la consapevolezza che una volta conclusa l’emergenza, la musica non riuscirà certo a cambiare il mondo, ma generando bellezza potrà forse renderlo migliore.