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Le idi di marzo

(1 recensione del cliente)

Le idi di marzo è un romanzo con due anime, spy story e techno thriller. Il protagonista è un funzionario di polizia la cui vita privata viene stravolta dall’indagine più importante della sua vita, l’assassinio del presidente del COPACO, il Comitato Parlamentare di controllo sui servizi segreti e uno dei senatori più influenti della Repubblica, apice di una crisi democratica che spingerà il Paese sull’orlo della catastrofe. Alla ricerca delle radici di una congiura fratricida il commissario De Falco si perderà negli ideali del traditore e non sentendosi più imparziale comprenderà d’aver contribuito ad assassinare Giulio Cesare, alle idi di marzo.

Giacovelli Editore (Marzo 2023) 9791281113350 Flessibile 519 Italiano
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Incontra l’autore

"Andrea Cosentino nasce ad Agropoli (SA) nel 1967. Nel 1987 inizia la carriera militare come allievo presso l'accademia di Modena per transitare nel 1989 in Aeronautica militare. Continua a leggere "

Le idi di marzo è un romanzo con due anime, spy story e techno thriller. Il protagonista è un funzionario di polizia la cui vita privata viene stravolta dall’indagine più importante della sua vita, l’assassinio del presidente del COPACO, il Comitato Parlamentare di controllo sui servizi segreti e uno dei senatori più influenti della Repubblica, apice di una crisi democratica che spingerà il Paese sull’orlo della catastrofe. Alla ricerca delle radici di una congiura fratricida il commissario De Falco si perderà negli ideali del traditore e non sentendosi più imparziale comprenderà d’aver contribuito ad assassinare Giulio Cesare, alle idi di marzo.

1 recensione per Le idi di marzo

  1. Carmine C.

    Allora Andrea, eccomi qua. Ti scrivo di getto e “senza filtri” le mie impressioni.
    Prima le critiche, se così vogliamo chiamarle, che sono poche e di poco conto:
    -le note, avrei preferito di gran lunga averle “a piè pagina”, anche ripetute su più pagine se necessario, ma averle in fondo al libro costringe ogni volta ad andare in fondo a leggerle per poi tornare a riprendere il filo del discorso, ti “spezza il fiato”. Mi considero fortunato perché un buon numero non ho avuto bisogno di andarle a leggere ma, pensando a chi di certi argomenti è a digiuno, potrebbe costituire un elemento che interrompe il filo di suspence che si prova.
    -Ho diviso idealmente, per quella che è la mia sensibilità, il libro in due parti, la prima si conclude con la partenza in motocicletta di Nicole (preferisco chiamarla così) che scappa dalla “casa Russia”. La seconda parte è forse troppo ricca di aspetti tecnici che arricchiscono la trama di dettagli piacevoli e che rendono il tutto più verosimile, ma potrebbero risultare un “appesantimento”. Unica eccezione l’avrei fatta concedendo qualche riga in più allo spillone, spiegando con poche parole il suo nick “Starfighter” ed il motivo per cui era il vettore migliore per quello scenario.
    Infine, ma questo potrebbe essere un effetto da te ricercato, alcuni dettagli che forse non era opportuno rendere così aderenti alla realtà anche se devo dire che ho trovato molto piacevole la sfumatura assolutamente impercettibile tra elementi reali e di fantasia.
    Veniamo ora alle lodi: 
    Non sono (più) uno che legge molto. Mi annoio facilmente e non concedo tempo ad un libro che non mi affascini dalle prime pagine. Bene, per la prima volta dopo anni, sono stato “rapito” da un libro, qualcosa che non riesci a smettere di leggere, al punto da alzarmi di notte per l’avidità di godere di qualche altra pagina, al punto di vedere mia moglie “infastidita” per la mia assenza, anche se ero seduto accanto a lei. 
    Il racconto è avvincente ed intricato, veramente appassionante.
    Devo dire, e qui non posso prescindere da elementi assolutamente personali, di essermi ritrovato in più di un personaggio (Franchi tanto per dirne uno, che fuma il suo toscanello, memoria di tempi felici in cui si poteva serenamente fumare al lavoro, mentre nella tasca della mia giacca ho ancora il portasigari in pelle con un inconfondibile giglio in bassorilievo).
    Poi ci sono queste due donne che ho trovato molto vere: Laura, quella “giusta”, ma giusta per chi? Per le convenzioni, per i vincoli, perché è giusto che sia così? In realtà Laura è un amore irrancidito dal tempo e dai sensi di colpa, la palla al piede che spesso ci si ritrova, la catena da cui non puoi, (e non vuoi, perché il senso del dovere te lo impedisce) liberarti, quella che ha bisogno di te, di cui hai scelto di prenderti cura e che ora quelle cure le pretende come diritto acquisito, esclusivo e inalienabile. Laura è la gabbia nella quale ti sei rinchiuso da solo, ed il figlio che porta in grembo ne è il lucchetto.
    Poi c’è Nicole, la donna senza confini, lo spazio senza limiti, l’amore che infrange tutte le regole e per questo immensamente più vero. L’amore che vedi ad un certo punto volare via e che invano tenti di raggiungere, trattenuto a terra dalle catene di Laura. Non so se hai mai vissuto questa sensazione, ti assicuro che è dilaniante.
    La morte di Laura nella sua tragicità era l’evento che, unito ad altri, avrebbe potuto permettere a De Falco e Nicole di vivere un amore felice, e confesso di averci sperato fino all’ultima riga.
    È il primo dei tuoi libri che leggo e non so se ti capita di “riaprire vecchie storie”, ma sarebbe bello se una volta tanto, almeno nella finzione di un racconto, il loro amore potesse avere un destino felice.
    Infine una nota sul ‘104, confesso che mi è scesa una lacrima. Forse le righe più emozionanti di quella che io ho individuato come “seconda parte”.
    Concludo: il libro meriterebbe di essere portato sullo schermo, me lo immagino con una sceneggiatura tipo la trilogia  “il codice Da Vinci”, “angeli e demoni” e “inferno” e credo non avrebbe nulla da invidiargli.
    Davvero un bel lavoro, complimenti.

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