Acchiappa Colori
€12.00In un epoca assediata dal grigio e dalla tristezza, solo la battaglia di tre coraggiosi eroi potrà riportare i colori nel mondo.
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In un epoca assediata dal grigio e dalla tristezza, solo la battaglia di tre coraggiosi eroi potrà riportare i colori nel mondo.
Le Lettere sono tra i pochi documenti che possediamo del Venerabile Francesco Convertini da cui traspare quella saggezza contadina e quel sano realismo di vita che ne fece un evangelizzatore instancabile. Spese tutta la sua vita a questo scopo, sino agli ultimi istanti quando, ormai prossimo alla morte, trovava la forza di raccomandare questa o quella persona. Le sue Lettere sono tutte pervase dall’ansia di portare la lieta novella. Non si riesce ad immaginare padre Francesco al tavolino. La sua vita di missionario è stata un continuo viaggiare: in bicicletta, a cavallo e il più delle volte a piedi. Questo suo camminare a piedi è forse l’atteggiamento che meglio ritrae l’instancabile missionario. L’ardore che infiamma il suo cuore di apostolo del vangelo risuona sulle labbra: “Una volta missionario, sempre missionario!”; “Guai se non evangelizziamo!”; “Per loro tutto me stesso, anche le mie ossa!”; “Gesù ti ama, ecco perché ti amo!”; “Siete più preziosi di tutto il mondo!”; “In tutti regni Gesù!”; “Gloria a Cristo, Jay Jisu!”.
Padre Francesco consegna a ciascuno di noi una testimonianza, scritta il 24 settembre 1973: “Dopo sei mesi di ospedale la mia salute è un po’ debole, mi sembra di essere una pignatta rotta e rattoppata. Tuttavia il misericordioso Gesù mi aiuta miracolosamente nel Suo lavoro delle anime. Mi faccio portare in città e poi ritorno a piedi, dopo aver fatto conoscere Gesù. Finite le confessioni a casa, vado tra i pagani, molto più buoni di certi cristiani.
Aff.mo nel Cuore di Gesù, sacerdote Francesco”.
(dalla Presentazione di Don Pierluigi Cameroni SDB, Postulatore Generale)
Locorotondo, chiesa Madonna della Greca. Seduto tra gli antichi banchi in legno c’è il tenace Bob Volarig appassionato di storia che si ripara dalla calura estiva e una famiglia di turisti intenta a fotografare una statua quella di Pirro del Balzo Orsini.
Bob Volarig incuriosito dalla scena si rende conto solo in quel momento che la statua reca un’iscrizione: PIRRUS TARENT. PRINC. P. S. D. FT
Da quel momento la sua vita cambia, sconvolta ancora di più dall’arrivo del misterioso JFW in cerca di un fantomatico tesoro appartenuto ai templari
E se Locorotondo fosse stata fondata proprio dai Pauperes commilitones Christi templique Salomonis?
Questo è solo l’inizio del nuovo appassionate romanzo storico dal ritmo implacabile di Roberto Colucci alias Bob Volarig.
A te che leggi, auguro buon risveglio. Pensa ai tuoi custodi, a chi ha rappresentato un punto fermo, di crescita, di passaggio e poi mettiti a pensare a quanto è accaduto. Se qualcosa di bello c’è stato vanne orgoglioso, ma se trovi solo errori, ripensamenti, rinunce, molla la presa e ricorda che in ognuno di questi trovi la chiave per rinascere.
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