Il segreto delle 12 chiavi per vivere più sereni
€13.00Questo libro era una lettera dedicata al figlio di un’amica, per augurargli una vita serena e appagante. Mentre scrivevo mi sono resa conto che quelle parole valevano per tutti.
Questo libro era una lettera dedicata al figlio di un’amica, per augurargli una vita serena e appagante. Mentre scrivevo mi sono resa conto che quelle parole valevano per tutti.
Una raccolta di favole moderne che ricorda come la diversità possa solo diventare un punto di forza, e che l’unica cosa fuori natura è il non accettare la natura stessa delle cose. Età di lettura: da 5 anni.
Inabissarsi, danzare, riemergere, e sfiatare, e quando sfiati intorno solo fiori azzurri e canti eterni.
C’è una misura partecipativa, in queste poesie, un proiettarsi sempre oltre la barriera della propria vicenda e della propria storia, in una sorta di interrogativo aperto, che è la prospettiva del futuro o, se si vuole, la scommessa con la vita, al di là della riconosciuta “ingiustizia del tempo” e con un occhio attento alle “cose invisibili”.»
(dalla prefazione di Paolo Ruffilli)
“Non sembra di essere a Milano!” Quante volte abbiamo ascoltato queste parole? Le pronunciano tutti, milanesi di nascita e persone venute da fuori, stupiti per la meraviglia dei tanti luoghi magici che la metropoli nota al mondo per la moda, il business, il traffico e i grattacieli custodisce silenziosa. Pensare a nuove radici significa anche questo! Autori da tutta Italia hanno provato a mettere nero su bianco questo tema. Un caleidoscopio di punti di vista per raccontare la città di Milano di ieri e di oggi, con uno sguardo fisso sul domani.
“Io invece dico che Iuba è una parola che non esiste. L’ho inventata io. È nata per errore. Non significa nulla e per questo ha un’infinità di significati. La prima volta l’ho pronunciata alla morte di mio padre ed è subito riuscita a farmi stare meglio. Poi è divenuta qualcos’altro: una carezza inaspettata, un’esplosione di emozioni. Il mio inno alla libertà!”
Ne abbiamo bisogno, di frivolezza e inutilità, per dimostrare a noi stessi che la vita in fondo è un gioco.
Due personaggi, un uomo e una donna si perdono, si incontrano e si inseguono su e giù per l’Italia in una folle storia d’amore negli anni antecedenti all’uso del cellulare, tra telefonate interrotte, portieri d’albergo, treni persi o in ritardo, reminiscenze letterarie. All’interno dei racconti del ferroviere e della donna dai capelli neri si intrecciano storie secondarie, racconti fantastici, aneddoti storici. Sullo sfondo di una Milano da riscoprire i due protagonisti entrano a far parte di una galleria di personaggi grotteschi, memorie personali, stazioni insignificanti dove il racconto si confonde con la vita.
Se potessi stonerei tutte le filastrocche del mondo, per poi chiedere ai bambini di comporre nuove melodie con le loro parole. Sarebbe come armonizzare il più grande caos dell’universo.
La poesia è il naturale antidoto per i grovigli interiori. Anche quando sono giù in fondo, raggomitolati e doloranti, la poesia li raggiunge e li distende, almeno per un po’. La poesia non ci fa sentire soli, la poesia ci salva. Questi 98 haiku li ho scritti e collezionati negli anni, quando i miei grovigli interiori si accartocciavano e mozzavano il respiro: metterli a disposizione di chi vorrà leggerli farà sentire meno sola me e, spero, meno soli voi.
L’equivalente di tanti globuli rossi, per dar forza ad una giornata, ad un momento di solitudine, per non avere un’indole socialmente anemica, pallida. Per dare una difesa immunitaria nonostante le cattiverie, le falsità, le delusioni in cui ci imbattiamo ogni giorno… Ed ogni qualvolta questi racconti verranno letti, ovunque io sia, io sarò con voi e voi con me.
Questa non è una semplice storia di passione e d’amore. È un incontro tra anime che cambierà l’intero corso della vita dei protagonisti. E dei lettori. Quando si ama come Anastasia ed Elia la strada è solo una, farsi travolgere dall’amore, farsi trasportare anche quando la razionalità dovrebbe fermarti, è percepire il filo che ci lega ad una persona appena incontrata e sfidare la morte per salvarla. Ritrovarsi in condizioni di avversità e tirare fuori le unghie, vivere situazioni precarie e sentire di essere nel posto giusto perché si sta facendo quello che si deve, amare. Anche al costo della vita. Questo libro ci ricorda che l’amore non deve mai essere misurato in quantità di tempo. Quando arriva bisogna abbattere i muri e viverlo, a pieno, che sia per una settimana o per i prossimi cento anni.
In una Milano stravolta dall’improvviso arrivo del Covid, un gruppo di musicisti che ha come ritrovo una storica trattoria, affronta le inevitabili difficoltà di una città paralizzata, cercando nella musica una possibile risposta alla sofferenza e al disagio generati dalla pandemia. Il romanzo ripercorre i quattordici contrappunti dell’Arte della Fuga, alternandoli a corrispondenze via mail, telefonate, chat e discussioni sui social dei protagonisti della storia. In primo piano, il doloroso percorso di una Rsa, ferita aperta della città, luogo dove un’intera generazione sta drammaticamente scomparendo. É una partitura composta a più mani, con la consapevolezza che una volta conclusa l’emergenza, la musica non riuscirà certo a cambiare il mondo, ma generando bellezza potrà forse renderlo migliore.
C’è un solo modo per prendersi gioco del tempo soprattutto quando il “passato non torna”: riempire il “presente di poesia” così da poter vivere di uno “splendore futuro”
Progettare visioni complesse é la priorità dell’Area Vasta Smart e di chi innovando, come noi, ha preceduto i tempi. Lo raccontiamo in questa pubblicazione. Abbiamo iniziato a pianificare sviluppo e coesione sociale a partire dagli anni 2000. Era urgente soccorrere gli entroterra italiani attraverso la costruzione di un nuovo modello di rigenerazione e sostenibilità proprio come é ora richiesto dall’Agenda 2030 oltre il 2050 e dal Recovery Fund con il Pnrr. Parliamo della visione di un ecosistema trasformativo -dalle megalopoli alle città artificiali- che riunisce in grandi aree geografiche il nostro Paese valorizzandone l’identità, la storia, le architetture cittadine, le risorse ambientali e la salute pubblica, la cultura immateriale, la costruzione di Reti integrate di sistema.
L’ Area Vasta Smart ci proietta, così, oltre la grande crisi, oltre il Covid, oltre gli steccati dell’era pandemica.