TIT segni, note, poesie
€13.00In questo tempo strano, riempito a forza di certezze tecnologiche e di incertezze epocali, scrivere poesie è quanto di più lussuoso, afunzionale e razionalmente inutile ci possa capitare di fare.
In questo tempo strano, riempito a forza di certezze tecnologiche e di incertezze epocali, scrivere poesie è quanto di più lussuoso, afunzionale e razionalmente inutile ci possa capitare di fare.
Quattordici racconti in cui il potere delle parole si fa guida nella lotta contro un nemico invisibile: la depressione. Attraverso storie toccanti e vere, esploriamo la forza interiore e la resilienza di chi affronta il mostro nascosto sotto il letto della mente. Un invito a parlare senza timore, a rompere il silenzio e a trovare la via verso la luce, nella speranza di ispirare chi ancora si nasconde nell’oscurità.
Un giorno una talpa si addormentò al tepore caldo di una giornata afosa e dormì talmente tanto e così profondamente che si svegliò quando le stelle erano già alte nel cielo ed il buio era calato in ogni angolo e su ogni superficie.
Le voci di tutti i partecipanti, vere ed informali come avviene davanti ad un caffè, mettono in sinergia obiettivi, azioni, competenze, risorse e capacità, per sradicare la consuetudine mentale di tacita accettazione della trasgressione, che crea pericolose asimmetrie sociali e lede la dignità delle persone.
Questo il contributo degli oltre 80 partecipanti al raggiungimento di questo obiettivo.
Quanto siete disposti a perdere per ritrovarvi?
Azzurra incontrerà sé stessa e tanti altri per dedicarsi alla vita, esperienza di grande bellezza perché in fondo gli altri siamo noi e viceversa, nulla è come sembra e cambiare sguardo è l’unica possibilità per conoscere la propria anima.
La vita va vissuta scalzi e la vera cura è viverla, non pensarla. Azzurra lo ha imparato sulla sua pelle e ogni giorno si sintonizza per imparare qualcosa.. e voi siete disposti a cambiare, siete disposti a riprendervi le vostre vite e lasciarvi stupire dal divenire?
La visione diffusa della musica e del canto come discipline riservate al mondo dell’arte e dello spettacolo rischia di snaturare il nostro rapporto con una parte essenziale dell’espressività umana. Qui non si parla di arte, ma di riscoprire e valorizzare le importanti potenzialità espressive che abbiamo dall’esperienza di esseri parlanti e comunicativi, incominciando dall’ascolto.
La proposta è di porsi nella prospettiva di un processo che parta dal lavoro su sé stessi, confidando nel proprio corpo e nella capacità di autoapprendimento per riscoprire il “musicista” nascosto in ognuno di noi.
Quella della tradizione pugliese è una cucina semplice, contadina e marinara basata sulle materie prime, capaci di narrare la genuinità di una terra che nulla “scarta” e tutto reinventa. È una tradizione che spesso si definisce “povera”, ma che poi risulta semplicemente autentica e semplice. In “Non so come ma è successo” si cerca di recuperare la tradizione di una cucina che pare sempre più dimenticata e che come principio ha sempre avuto il saper rendere principali i soli ingredienti che si possiedono, senza sprechi e senza eccessi. Un viaggio attraverso le foto di procedimenti e piatti recuperati, uniti a curiosità e suggerimenti che hanno dapprima appassionato e poi reso possibile il successo di una donna.
Nina, una bimba di cinque anni, durante la memorabile nevicata del 1956, vive per quasi un mese rinchiusa con la sua famiglia in un trullo della Valle d’Itria.
Da adulta rievoca, con tenerezza e nostalgia, gli eventi vissuti in quel lasso di tempo.
Ricostruisce il mondo contadino di un tempo e la sua evoluzione, descrivendone le usanze lavorative e culinarie, il modo di pensare e di vivere la vita comunitaria.
Ogni estate, Celeste affronta un interminabile viaggio da Milano a Lentini per far visita a nonna Resìna, con la quale, nonostante gli sforzi, non entra del tutto in sintonia. Resìna è una donna eccentrica che pare nasconda molti segreti.
Un giorno, nell’ora del crepuscolo, Celeste vede Miele dalla finestra: un tipino sopra le righe che suona un flauto di legno, accompagnandosi con un bicchiere di buon vino tra una nota stonata e l’altra. In città tutti sembrano conoscerlo, eppure nessuno sa dire se sia maschio o femmina. L’unica cosa certa è che viene dai dintorni del Biviere, un lago attorno al quale circolano leggende agghiaccianti.
Gli amici cercano di dissuadere Celeste dall’avventurarsi fino alle rive del lago con Miele, ma un gioco di attrazione e repulsione ha già avuto inizio.
Celeste dovrà fare i conti con il trauma che le impedisce di disegnare sorrisi sinceri ogni volta che mette piede nella città di Lentini, per poi scoprire tutta la forza che si nasconde tra le crepe di un corpo rotto.
Questa storia non è la solita storia d’amore. Andremo a un appuntamento con la protagonista, ma non sarà il solito appuntamento. Saremo a Roma, ma non sarà la Roma turistica.
Una storia delicata, raccontata da una penna non ordinaria, autoironica, brillante e sensibile che vi farà passeggiare per la Città Eterna con gli occhi lucidi.
Francesco è un bambino vivace e intelligente e si è da poco trasferito in un paese chiamato Pafede, nel delta del fiume Po. Sebbene abbia una bella bicicletta rossa, ha tanta nostalgia dei suoi amici e della sua vecchia vita. A scuola, però, incontra una bambina di nome Marcella, che incredibilmente riesce a far scomparire tutte le sue paure. Quando si è in due, infatti, la vita diventa una piacevole scoperta, e anche quello che una volta ci faceva dal terrore ora può farci sorridere.
Francesco e Marcella è una storia d’amicizia dolce e commovente, che ci fa ridere, divertire e riflettere su argomenti importanti, ma che soprattutto è in grado di farci pensare a tutte le cose bella che la vita ci offre.
Perdonami se ti ho descritto come un uomo senza personalità, senza direzione per me eri un punto di riferimento letterario, quasi mistico. Mi sei servito per scardinare me stessa. Avrei potuto riprenderti e svelarti la tua inquietudine, l’origine della stessa. Quando sei andato via da casa, in quei mesi, ricordi? Mi hai lasciata nella casa del bosco di querce da sola, a disperarmi. Cercavo di rimettere ordine al caos che mi avevi lasciato.
“Stanotte prenderò idealmente per mano tutte le persone alle quali ho voluto bene e che, a lungo o per poco, a loro volta me ne hanno voluto. Mi restano alcune ore da passare insieme al ricordo della loro compagnia e non voglio perderle: senza di loro non avrei mai potuto conservare quegli occhi da bambino che, nonostante tutto, ho ancora oggi quando suono il pianoforte.”
La travagliata storia storia di una coppia che cerca di adottare una bambini bielorussa di nome Olga. La storia di un amore incondizionato di una coppia di genitori verso la loro nuova figlia. Un’unica parola d’ordine “Amore”, quello dei bambini che aspettano il sorriso di qualcuno che li rimetta in pace con un mondo che non hanno scelto, quello di genitori disposti a ogni sacrificio per avere un figlio a cui donare se stessi. E poi l’attesa, la paura di non riuscire, l’angoscia che alla fine diventa felicità. Felicità purissima, urlata a squarciagola perché non c’è emozione più grande dell’essere genitore. Così come non c’è “Amore” più grande di quello che possono darti una madre e un padre.
Scopri “Psicard. Le carte della psicologia” la psicologia in tasca per aumentare il benessere psicologico e migliorare lo stile di vita. Facili da leggere nella pratica confezione tascabile.
Il pacchetto contiene un foglio illustrativo e 48 carte suddivise in quattro aree tematiche colorate: Emozioni, Pensieri, Cosa fare e Stop. Nelle carte fucsia vengono descritte nel dettaglio le principali Emozioni e la loro funzione. Le carte verdi dei Pensieri contengono delle spiegazioni pratiche per lavorare sullo stile dei pensieri. Le carte gialle del Cosa Fare riguardano il benessere psicofisico, salute e cura di te negli aspetti: del corpo, della mente, degli affetti, delle relazioni sociali, del lavoro e degli hobby. Nelle carte in azzurro dello Stop e in quelle dei tre Jolly ci sono alcuni esercizi utili per allenare il tuo pensiero.
“A Milano non ci sono più milanesi”.
L’ennesimo luogo comune da sfatare su questa città. Non importa se per una vita o per un istante, tutti coloro che passano sotto la Madonnina diventano un po’ milanesi dentro. Milano è per sempre!
Autrice e autori da tutta Italia hanno provato a mettere nero su bianco questo tema.
Un caleidoscopio di punti di vista per raccontare la città di Milano di ieri e di oggi, con uno sguardo fisso sul domani.