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Cosa mi sarei persa

17.00

“Sono nata così o lo sono diventata?”. Questa è la domanda che per anni ha tormentato la protagonista del libro. La depressione tenuta nascosta al mondo dietro un’apparente vita fantastica per sfuggire alla discriminazione.La lotta contro l’autolesionismo, il disturbo alimentare, l’ira, una diagnosi di disturbo bipolare di tipo II, una di disturbo borderline, anni di cure farmacologiche, un ricovero in una clinica psichiatrica.
Eppure dal dolore si può rifiorire, attraverso l’accettazione dei traumi e della sofferenza che accomuna ogni essere umano, andando oltre le apparenze, in un percorso di crescita verso una nuova consapevolezza.
Cosa mi sarei persa vuole essere la voce di chi ha perso la speranza, per ricordare che la vita può sempre sorprendere, al di là di ogni difficoltà.

Now

15.00

Questo volume raccoglie scatti fotografici, racconti e riflessioni elaborate nel corso di un progetto di formazione rivolto a ragazzi poco più che maggiorenni. Un laboratorio di espressione personale  che, attraverso la fotografia e la videoripresa, potesse offrire a tutti loro la possibilità di esprimere il proprio modo di essere e la propria individualità.
I ragazzi hanno raccontato le loro storie, in una perfetta espressione borderline tra il vero e l’immaginario, in continua alternanza tra la narrazione del passato, la semplice rappresentazione del presente ed una visione quasi filmica del futuro. Gli scatti che li ritraggono sono tutti realizzati dagli stessi ragazzi, attraverso sperimentazioni informali, in bilico tra la spontaneità e la ricerca di un’immagine personale, voluta e costruita, che dovesse accompagnare le loro storie come la locandina di un film. Un esperimento di narrazione dove si perde il confine tra l’attimo di uno scatto che ferma il presente ed una libera interpretazione del sogno che disegna il futuro, come fossero “prove tecniche di immaginazione”.
Attraverso la fotografia ed il racconto sono stati messi a fuoco due differenti aspetti: quello che attiene al presente, vissuto come condizione contingente imposta dall’assetto provvisorio del mondo esterno, e quella del futuro che prende forma nel labirinto dell’immaginazione.
Immaginare è un esercizio che non coinvolge soltanto la sfera emotiva ma anche la razionalità. Il linguaggio delle immagini sottoposte alla percezione visiva non inibisce i meccanismi di rielaborazione e, a volte, innesca un nuovo processo generativo di pensieri e progetti. E’ questo l’obiettivo, nobile e necessario, che vorremmo affidare ai giovani, in una società che sembra essersi smarrita tra gli schemi virtuali e dove il culto dell’immagine esalta solo una visione artefatta e omologata della realtà.
Il libro propone interessanti riflessioni sul potenziale comunicativo della fotografia come linguaggio complementare rispetto a quello delle parole e coniugato con le molteplici espressioni culturali e sociali offerte dal cinema, dalla scrittura e dal web.

Entanglement

16.00

Giorgio – milanese, sognatore, anticonformista – e Alessandra – brillante manager romana – indagano sulla scomparsa di un amico comune viaggiando tra locali milanesi, città d’arte, musei e necropoli etrusche.

I misteri etruschi diventano metafora del mondo contemporaneo: le necropoli viste come una second-life sotterranea, dove le figure riprodotte nelle tombe sono avatar che sopravvivono alle persone rappresentate per trasmettere ai posteri un profilo degno di memoria.

Entanglement non è un giallo, ma un percorso di conoscenza.  In realtà non esiste un grande complotto, ma solo catene di eventi dei quali tutti siamo, almeno in parte, responsabili.

APPUNTI di VISTA

17.00

– “Cosa scriverà per Casati?” Chiese secco Niccolò. La domanda mi colse completamente impreparata, innanzitutto perché se sedevo a quel tavolo era merito suo, inoltre perché i suoi modi erano mutati in una frazione di secondo. Come un orso un po’ sornione che all’improvviso sferra la sua zampata, un chiaro intento di mettermi in difficoltà davanti a tutti. Perché?”

– “Perché, in questo strano mondo, da qualche parte, c’è sempre una seconda possibilità.”

 

Il Bar dei sogni

19.00

Giacomo e Mariadele hanno un segreto: riescono a varcare la barriera dell’immaginazione e a raggiungere il Bar dei sogni per incontrare la loro amata nonna. In questo luogo sereno possono vivere insieme a lei esperienze passate ma anche nuove. Sogno e realtà si intrecciano, si confondono e si sovrappongono, rendendo tutto (o quasi) possibile!
Questa storia lascia ai piccoli lettori la speranza che si possa davvero mantenere vivo il ricordo di chi non fa più parte della nostra vita, con un pò di fantasia e tanto divertimento.

Il Bar dei sogni sostiene la ricerca A.I.E.N.P , scopri di più sul progetto:

“Ho cercato con determinazione e caparbietà il modo per pubblicare questa storia. Con il Bar dei sogni sono riuscita a trasformare il dolore e veicolarlo in qualcosa di utile, bello ed eterno.
Durante il lockdown mia madre è stata colpita da una malattia cosiddetta rara, ovvero che colpisce poche pochissime persone.
Una sera ho iniziato a raccontare una storia ai miei bimbi, e mano a mano annotavo le idee e le immagini che mi venivano in mente, mentre la malattia di mamma avanzava inesorabile e dilaniava una famiglia intera con il dolore che portava con se.
Qualche tempo dopo ho ripreso quella nota. L’ho riletta, mi piaceva. L’ho modificata, e l’ho messa su in file word. “E ora, che faccio?”, pensavo. Era lì sul pc, la aprivo e la rileggevo di continuo. Dovevo darle un “senso”.
È così il viaggio è iniziato. Ho contattato una consulente letteraria che mi ha aiutato a dare alla storia un’impronta meno personale e una fruibilità di più ampio respiro, adattandola a qualunque forma di distacco e di perdita.
Ho poi condiviso la storia con l’Aienp (Associazione Italiana Encefaloptie da prioni), con l’intento di “mettere a servizio” dell’associazione il mio testo, per la sensibilizzazione sulle malattie rare.
Ho così iniziato ad affacciarmi nel mondo dell’editoria. Ho visitato fiere del libro, stretto mani, mandato email, creato contatti. Dovevo cercare un editore che volesse credere nel mio progetto.
Il passo successivo è stato quello di cercare lo stile giusto per le illustrazioni della mia storia. Il giorno in cui ho visionato il portfolio di Cristina Spagarino non ho avuto dubbi, l’avevo trovata.
Così le ho proposto di salire a bordo e abbiamo continuato la ricerca.
Poi un giorno, è arrivata la proposta di Paolo Giacovelli.
Da un grande dolore si è aperto così il varco di un’avventura bellissima.
La pubblicazione del Bar dei sogni è l’occasione per poter parlare di malattie rare, di cui si parla sempre troppo poco perché – banalmente purtroppo – interessa a pochi.
Le malattie rare non sono solo brutte (come tutte malattie) ma tolgono l’elemento essenziale che serve sempre per poter lottare fino alla fine: la Speranza.
Quella solitudine e quel senso di incertezza che accompagnano le persone affette da malattie rare e i loro caregiver fa paura, terrorizza, e talvolta crea imbarazzo.
Ma purtroppo fa parte della VITA, e allora io credo che sia bene combattere quella paura e quella vergogna, e condividere una esperienza che può essere di aiuto, e perché no, di esempio.
Grazie, grazie di cuore a chi vorrà sostenere il mio progetto e a chi fa e farà parte della mia piccola battaglia.”
Crisa

LA CASA – ROSA Polesine con amore

17.00

Casa-rosa è una casa ferma nel tempo che vi accompagnerà in quella che è stata la prima metà del Novecento a Papozze in provincia di Rovigo. I personaggi che la abitano o che ospita vi prenderanno per mano e vi faranno conoscere giochi di bambini, antiche tradizioni, la disperazione della guerra e le alluvioni più disastrose. Con questo libro avrete in mano uno scrigno di storie che raccontano il Veneto e gli abitanti pittoreschi del Basso Polesine, disegnati dalla penna poetica dell’autrice.

Essenza di Erica

17.00

“Maledico me stesso, maledico il giorno in cui l’ho incontrata. Irradiava una femminilità preziosa, da cui desideravo farmi travolgere. Prima di lei, non avevo mai sentito il sangue bollire, i sensi scatenarsi in modo così ferino. Impossibile non innamorarsi di una donna così. Accadde dopo i miei cinquant’anni, per la prima volta in tutta la mia vita.
Un salto nell’oscurità.”

Si dice che un autore dovrebbe trovare argomenti nuovi su cui indirizzare la scrittura, ma non può essere così. In questo mondo, in questa epoca, tutto è già stato detto.
L’amore, però, – che è una sola parola – ha un miliardo di sfumature e nonostante ogni individuo lo viva a modo proprio, riesce a percepire la scintilla di ciò che non ha ancora assaporato o che, al contrario, l’ha divorato.
Un romanzo travolgente, un incontro che cambierà la vita dei due protagonisti e, sicuramente, di qualche lettore perché quello che l’autore ci regala è la verità: bisogna accettare quello che il cuore dice e lasciarsi trasportare dal fiume delle emozioni, anche quando la razionalità fa di tutto per straripare.

Risolatte a colazione

15.00

Ecco a voi un quadernetto di racconti e disegni che immortalano i piccoli momenti di quotidianità di un’inizio estate milanese. Quotidianità un po’ meno quotidiana di quanto si possa pensare. Quotidianità fatta di curiose avventure, vissute un po’ a cavallo di una biciclettina grigio pastello, e un po’ a raccogliere frutta e ortaggi in un orto sul tetto di un grattacielo. Insomma, è una quotidianità squisitamente pittoresca… la quotidianità della Risolartista.

Umane Tempeste

17.00

Un monastero su un’isola sperduta. Un monaco, serrato nella quotidianità, insegue una pace interiore che il proprio passato gli impedisce di raggiungere.
Una tempesta seppellisce la piccola cittadina della baia lasciando il monastero l’unica protezione per i pochi sfollati sopravvissuti, ed è qui, in un luogo di Dio, che quel passato riemergerà sfogando tutta la sua ferocia.
La storia di un monaco, di una scelta, o di molte, con cui ognuno deve fare i conti; una storia d’ amore, di povertà, di agi, di studio e d’ignoranza, di fanatismo e razionalità. Un romanzo sul dolore fisico, e quello mentale. La solitudine come un’ombra: si sparge sulla vita dei personaggi, nei luoghi, tra le parole dell’autore.

Chilometri di coraggio

15.00

Serena è una ragazza prima e una donna poi, apparentemente fragile, sognatrice, alla ricerca della sua identità, di stabilità familiare, di un modo per realizzare i suoi sogni. Ha una vita in continua mutazione, un ascensore impazzito che la rimbalza tra nord e sud. Ogni volta è chiamata a ricominciare da capo, tra nuove persone, abitudini e maggiori consapevolezze. La vita la metterà duramente e incessantemente alla prova, tra malattia, maternità, distruzione di sogni, scoppi familiari, costrizioni e solitudine. Serena, tuttavia, fa della sua storia una battaglia all’ipocrisia, strappandosi di dosso i vestiti della costrizione, senza inchinarsi mai al sacrificio della sua gioia interiore. Fa della sua vita una lotta ostinata e incessante, fino ad arrivare svelare alcuni segreti sulla nostra vita, delle chiavi che ci consentono di superare ogni ostacolo, di parlare a noi stessi e non perdere mai di vista la luce dei nostri obiettivi.

 

Il falegname

15.00

“Il segreto non è non avere mai un fallimento, mai subire una stroncatura, mai subire una critica, è impossibile non incappare mai in un disastro, in un insuccesso, una sconfitta, il segreto vero è saperlo affrontare quando si presenta, incassare il colpo e riprendersi, leccarsi le ferite, poi proseguire.”

Una storia familiare: i loro volti, le parole, i passi incerti per arrivare al traguardo. E scoprire che non esiste nessun traguardo da raggiungere se non quello di godersi il viaggio, le piccole cose, accogliere la felicità.
Un romanzo delicato, una carezza gentile – quella di un amico – che ricorda al lettore di aprire gli occhi e vivere; insieme a Dario, all’odore del legno e alla semplicità della sua famiglia.

RESONARE FEBRIS Poesie, fuochi di parole e giochi d’artificio

16.00

Carica dirompente, ironica lucidità, parole che scombinate si combinano pur di colorare il senso di un vissuto, di un visto e fatto, talvolta sfatto dal dubbio ironico e a tratti impertinente. Con spasmodica ricerca il poeta vaga tra mille parole, inciampando tra le domande in posa, adornate d’assonanze e dissonanze. Senza mille aspettative, ma con urgenza, Erasmo svela l’interiorità di un mondo che imbelletta di forma e ritmo.
Attraverso consapevoli giochi di parole, riesce a fornire una visione simultaneamente multipla e unitaria della vita e delle sue contraddizioni, con sentir-rigetto, per usare le parole dello stesso poeta che non ama, però, esser definito poeta.

Rilanciare la Sicurezza facendo cose semplici

16.00

“Rilanciare la sicurezza facendo cose semplici” è un libro che nasce con l’intento di portare all’attenzione del mondo politico e del legislatore le competenze e le esperienze dei professionisti della sicurezza sul lavoro per tentare di risolvere sempre di più l’annoso problema delle cosiddette morti bianche e degli infortuni sul lavoro, in primis. E per tentare di diffondere quanto più possibile il virus positivo della cultura della prevenzione.
Da anni, come CONFASSOCIAZIONI, Confassociazioni Sicurezza e come ANCORS, dialoghiamo con le Istituzioni, lanciano anche gridi di allarme perché il trend era già visibile da molto tempo. E per tali motivi, questa opera propone una visione secondo la quale lavoro, salute, sicurezza devono rappresentare una terna imprescindibile dove le persone si possano sentire protette, ma non obbligate dalle norme. E dove si ama lavorare in sicurezza perché si ama la vita.
Soluzioni semplici e pragmatiche, dunque, quali la semplificazione normativa (sempre in sicurezza) per le imprese più piccole, la qualità della formazione e dei formatori e la sua evoluzione verso il modello phygital, la premialità per le aziende che mantengono alti gli standard. Per arrivare poi all’obiettivo più importante (anche se più difficile) quale la creazione di un’Agenzia Nazionale per Sicurezza.

 

Per amore di Olga La storia di come sono diventata mamma

15.00

La travagliata storia storia di una coppia che cerca di adottare una bambini bielorussa di nome Olga. La storia di un amore incondizionato di una coppia di genitori verso la loro nuova figlia. Un’unica parola d’ordine “Amore”, quello dei bambini che aspettano il sorriso di qualcuno che li rimetta in pace con un mondo che non hanno scelto, quello di genitori disposti a ogni sacrificio per avere un figlio a cui donare se stessi. E poi l’attesa, la paura di non riuscire, l’angoscia che alla fine diventa felicità. Felicità purissima, urlata a squarciagola perché non c’è emozione più grande dell’essere genitore. Così come non c’è “Amore” più grande di quello che possono darti una madre e un padre.

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